Via Cristoforo Colombo 456 - Roma Email: info@studiotributariocostanzo.it Telefono: 06 5409887

Contabilità a.s.d.

Quesito del 22 giugno 2017 sulla "Contabilità a.s.d." | www.fiscosport.it

Una a.s.d. che non svolge attività commerciale, non ha P. IVA, e svolge solo attività istituzionale, ha come unico "adempimento contabile" la redazione del rendiconto annuale (e ovviamente 770 e CU). Muovendo dalla premessa - di cui comunque si chiede conferma - che non sia necessario gestire la contabilità con un vero e proprio gestionale essendo sufficiente riportare tutti i movimenti in un foglio excel, si chiede se sia corretto registrare la "contabilità" con il criterio di competenza economica o se, in previsione del "rendiconto economico-finanziario" non sarebbe più corretto applicare il criterio di cassa.

RISPOSTA della Commercialista Laura COSTANZO di Roma

Confortiamo subito il lettore sulla possibilità di non dover acquisire un gestionale per tenere la contabilità dell'associazione: un foglio excel che riporti i movimenti finanziari (cassa e banca) e che consenta anche di classificare costi e proventi in modo che il rendiconto esprima attraverso i numeri  la situazione economica e finanziaria del sodalizio è più che sufficiente. Sia che si adotti il criterio di cassa che quello di competenza per rilevare i fatti di gestione, è bene che dall'impianto contabile traspaia che le singole  movimentazioni di denaro contante non hanno  superato la soglia di € 1.000,00 e, soprattutto nel caso dei rendiconti redatti per competenza che si riesca a dimostrare la "quadratura " tra le movimentazioni economiche e il saldo di cassa e di banca.

Come già ampiamente illustrato sulle pagine di questa rivista 1, diversamente da quanto avviene per le imprese e i lavoratori autonomi, il legislatore non detta criteri relativi alla scelta del metodo contabile con cui rilevare i fatti di gestione, lasciando piena discrezionalità all'ente che svolge solo attività istituzionale circa la scelta tra criterio di cassa e di competenza.

Sull'argomento si è pronunciato il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti 2 raccomandando, in un documento emanato nel 2001, di utilizzare il criterio di cassa solo per le associazioni con entrate inferiori a € 50.000; anche l'Agenzia per le Onlus  3, con maggiore generosità, in un documento del 2008 ha indicato in € 100,000 il limite dei proventi sotto il quale in luogo dello Stato Patrimoniale e del conto economico è possibile predisporre il rendiconto finanziario secondo il criterio di cassa.

In ultimo si fa presente che la bozza del Codice del Terzo Settore, in corso di approvazione contiene indicazioni in merito: salvo modifiche dell'ultima ora, gli enti che conseguiranno proventi non superiori a euro 220.000,00 potranno redigere un rendiconto finanziario per cassa, mentre gli altri saranno tenuti alla redazione, presumibilmente per  competenza, del  bilancio di esercizio, composto da Stato Patrimoniale, Rendiconto Economico e Relazione di Missione.

----

1  Si v. per tutti, da ultimo, l'articolo di Patrizia Sideri, Le modalità di tenuta della contabilità per a.s.d. e s.s.d., in Newsletter n. 10/2017 e le risposte ai quesiti di Oscar Barzotti, Contabilità per cassa e contabilità economico-patrimoniale, in Newsletter n. 10/2017, e Contabilità per cassa o per competenza per s.s.d. a r.l., in Newsletter n. 18/2016.

2  “Quadro sistematico per la preparazione e la presentazione del bilancio delle aziende no profit“, 2001.

3  “Linee guida e schemi per la redazione dei bilanci degli enti non profit“, 2008.

 

Fonte: http://www.fiscosport.it/

I commenti sono chiusi

Studio Tributario Costanzo | Roma